venerdì 23 febbraio 2007

OUTLAND EMPIRE

lynch, cazzo, perchè?...perchè?!... forse l'arteriosclerosi? l'alzheimer...cazzo, un glioblastoma multiforme ?
come spiegare altrimenti... tu il genio assoluto di "strade perdute", dove davvero ti potevi perdere in "altro" da qui, da ora, da noi....
che cazzo sono questi 160 minuti di.... FACCE.... infiniti, snervanti, ammorbanti primissimissimi piani..... della dern poi......... di nebbiolina digitale da mini-dv... E NON VENITEMI A PARLARE DI SCELTA ESTETICA, CAZZO.... chiunque abbia fatto produzioni indipendenti quei 4 giochetti con l'immagine sgranata li conosce tutti e li usa meglio.......anche i tuoi corridoi, I TUOI CORRIDOI, LE TUE PORTE, LE TUE STANZE, LE TUE LAMPADE che in altri film PARLAVANO qui non SONO che QUELLO CHE SONO...
ma capisco...in fondo l'età, non tutti "reggono" come De Oliveira...
e allora, MA SI' !, citiamo la Beecroft, CAZZO, LA BEECROFT, con le sue attrici-modelle schierate, e i muse.... somma tristezza, I MUSE!!!!!, nell'effettaccio dell'immagine proiettata sul volto, come in uno dei loro video, nella scena che vorrebbe essere di massima tensione.....
e vero, magari avevi due lire, e mi si dirà: ha fatto un film con due faretti sparati in faccia, ma io dico:
SI VEDEEE !!....
cazzo, sbadigliavo, SBADIGLIAVO IN MODO IRREFRENABILE, IRRESISTIBILE, INARRESTABILE, più li ricacciavo dentro e più rispuntavano fuori sottoforma di lacrimoni impietosi.... all'inizio mi vergognavo, anni di indottrinamento dell'establishment culturale mi facevano sentire quasi in colpa: "forse sono io che non capisco, lynch è un genio, UN GENIOOOO ..." poi mi son detto: "guarda, è tutto LI'", e io ERO TUTTO QUI, assolutamente fuori dalle sue scatole cinesi piene di ribaltamenti, simboli, metafore, rimandi che negl'altri film mi avevano cosi' tanto irretito....
ho resistito, per RISPETTO, fino alla fine, quando il pezzo alla "saranno famosi", musicalino che manco MORETTI, mi ha definitivamente annientato, mi sono ritrovato collassato al suolo, esanime...i miei amici mi hanno trascinato fuori a braccia, singhiozzante per un altro genio perduto....
(magari gli asportano il tumore e guarisce... succede... speriamo...)


24 commenti:

addeside ha detto...

Insomma t' è piaciuto?

desmov ha detto...

il fatto è che con un suggerimento puoi tracciare la direzione per creare una sensazione e una emozione inq ualcuno, ma poi decidere di cambiare strada.
Allo stesso tempo la sensazione dell'amore e della felicità sono così brevi che è difficile trovare degli esperti navigatori che possano parlarne a tal punto da esprimerne tanti e diversi concetti.
Si scrive sul dolore, e scrivere sulla felicità non è facile come scrivere sulla goduria.
Sull'orrore grottesco e distorto è relativamente facile scrivere.

Appuntarsi le sensazioni d'amore porta ad esplorarlo e a renderlo "definito e conosciuto", come quando si ascolta troppe volte una canzone che ci piace e infine si conosce e ci annoia,per quanto vorremmo riprovare quell'orgasmo audio. Questo, forse, il motivo di un finale così "fame".
Forse. La parola giusta da usare quando ci si appresta a questi baratri.

Anonimo ha detto...

ho la sensazione che ci sia un pò di timore reverenziale verso i "grandi", che porta molti a non essere obbiettivi nelle proprie recensioni. Piaciuto o no, onore al tuo post, incredibilmente controcorrente (e ,detto tra noi, trovo la beeecroft assolutamente adatta ai nostri tempi: una vuotezza di idee disarmante resa importante da qualche manager dell'arte)

Mastro Alberto Pagliaro ha detto...

io ancora non l'ho visto , quindi ancora non posso esprimermi.
Concordo con grezzolo quando parla di timori reverenziali nei confronti dei grandi maestri... certe volte alcune persone non se la sentono di criticare i maestri.
riguardo alla Beeecroft, ho potuto assistere ad una sua performance...
15 modelle a fica di fuori messe sopra una collinetta di terra rossa, le fanciulle indossavano delle parrucche che arrivavano fino a terra come a volere rappresentare delle radici...
roba da illustrazioni fricchettone anni 70.
agghiacciante.
ciao

DIFFORME ha detto...

grazie dei contributi,

il problema non è la beecroft ma lynch che (volontariamente?) la cita...

per desmov: ma a te è arrivato un qualche rivolo emozionale dal film ? se sì quale?

continuate a commentare, ci tengo davvero a conoscere altre opinioni al riguardo...

Anonimo ha detto...

Cavolo... non so se essere più incuriosito o più terrorizzato da questo tuo giudizio.
Lynch è uno dei miei registi più amati. Forse IL PIU'.
Ho quasi paura di vederlo questo film.

Possibile?
sigh.

DIFFORME ha detto...

ciao ed, vallo a vedere, perchè lynch rimane, nonostante "questo", un grandissimo e poi torna e fammi sapere...

Anonimo ha detto...

Credo che aspetterò un paio di mesi ;)

Ciao uomo! a presto!

addeside ha detto...

Infatti lo voglio andare a vedere.
Mi preparo psicologicamente alle 3 ore di visione, ma ci voglio andare, quando vidi MulHolland Drive, il giorno dopo dovetti andare a cercarmi la spiegazione della trama su internet, avevo solo capito il passaggio dalla realta al sogno, ma il resto.....

DIFFORME ha detto...

non è questione di "capire" la trama, non è questo il punto in un film di lynch, ma di essere trascinati o meno nel "suo" mondo,
io, per la prima volta, non ho superato lo zerbino...

smoky man ha detto...

Ciao Giorgio! Come scritto sul mio blogghe:
"un delirio di 3 ore, angoscioso, denso, tinto d'horror e paranoie, con alcuni inserti che però strappano il sorriso come il balletto sulle note di The Locomotion o gli "illuminanti" titoli di coda lunghissimi (oltre 10 minuti). Un'esperienza, sicuramente. Il mio personale commento all'uscita dalla sala è stato: "Mi sa che apro una raccolta di fondi per l'acquisto di una fornitura annuale di Prozac per il buon Lynch. Ne ha bisogno!" ;-)"

smoky ciaooooooooooooo

Anonimo ha detto...

di certo il suo film più sconnesso.
eppure rimane un operazione decisamente coraggiosa.
ancora una volta contro ogni logica prestabilita.
comunque anche io sono uscito dal cinema pensando che fosse completamente impazzito.
il che me lo ha fatto sentire ancora più vicino.

Niccolò Storai ha detto...

Mi è passata la voglia di andarlo a vedere;)
Credo cmq che Linch abbia una sincerità ed una coerenza davvero ammirabili.
Non ho visto il film ma indipendentemente da questo capisco (anche dai vostri commenti) che deve aver fatto un film molto personale e curato senza pensare troppo ad avere nomi da botteghino o effetti speciali da capogiro.
Un cineasta sincero che fa il regista e non il direttore di un progetto pensato solo per vendere.
Non è abbligo andare al cinema per dvertirsi, ci si può anche andare per pensare ed arrichirsi.
Concetto estraneo ai molti ma sicuramente familiare a chi frequenta il blog del mio amico Giorgione!

DIFFORME ha detto...

ciao smoky e akab,
grazie dei contributi:
più che di sana follia visionaria in questo caso temo si tratti di insana follia senile...
speriamo si riprenda...
il "coraggio" da lynch è il minimo che ci si possa attendere visti il prestigio, il carisma e la credibilità ormai acquisiti...
anche se è vero che pure per lui è dura, vedi le disavventure di mulholland drive...

DIFFORME ha detto...

grazie anche a te niccolò,
mai come in questo caso E' il caso di vedere il film prima di discuterne,
attendo tuoi commenti post-visione!

desmov ha detto...

"per desmov: ma a te è arrivato un qualche rivolo emozionale dal film ? se sì quale?"

ebbene, per la prima volta d aquando conosco e vedo lynch (dune/the elephant man), non mi sono cimentato nel divertente giochino di stilar euna interpretazione personale del film, e per questo ringrazio il mio regista preferito che è riuscito finalmente a farmi rilassare e vivere questo incubo gustosissimo fino alla fine in un crescendo emozionale per quanto vedevo,quanto sentivo,quanto notavo intorno ame nella sala.

Ebbene sì, io ridevo,ridevo contento mentre la gent eer ain preda al panico, ridevo e godevo come un maiale perchè percepivo il panico celebrale generale della gente che andava in tilt perchè si era disposta avedere il film cercando di comprendere e di trovare una linearità per saldare i pezzi infiniti di quel puzzle.
E quindi,dal canto mio, ero sempr epiù soddisfatto di confermare e riscoprire quello che d asempre è stato pe rme un modo di sentire ed esprimere anch eme stesso attraverso la scrittura poetica.
Mettere un capo e una coda a qualcosa che dovrebbe indurre colui che si dispone ad ascoltare coi nervi e col cuore quello che gli viene trasmesso dal video, non è del tutto sensato.
Potresti lo stesso sapere che hai un orgasmo senza per forza di cose iniziare ad aver eun rapporto, oppure potresti iniziare ad averlo e non sapere se verrai interrotto: tuttavia è dato che il rapporto c'è stato, o ci sarà, perchè anche il fattore tempo è qualcosa che non è importante tracciare per avere risposte a domande che trovano nel loro stesso contenuto la potenza e il senso di esistere: vivrò? Forse sei già morto per chiederlo,ma forse sei sopravvissuto se lo chiedi e stai esprimendo un dubbio dle passato, o forse sei stato fotografato mentre lo chiedevi,e ora sei un'altra cosa che vede questa domanda da un altro punto di vista.
Del resto è difficile dire quanto tempo passa tra i decimi di un secondo e quanti mondi visibili ci sono nella stessa immagine se disponiamo solo di 5sensi più o meno omologati a tutti gli esseri umani.
Al contempo ritengo questo film un capolavoro e, al pari di eraserhead, mi potrò beare di rivederlo senza iniziare da un punto preciso, giacchè l'anello dle tempo è relativo.
Mi avevano detto che facev amolto "video arte", ma l'asincronia delle risa nelle scene dei conigli la dicono lunga sulla cazzata di questa affermazione.
Il digitale, finalmente, sugella e spazza via l'ultima spuria di estetica e narcissimo visivo di questo regista assoluto, lasciando lo spazio a una inquietudine fatta di ciò che è orrendo e grottesco nelle distorsioni presenti negli atteggiamenti umani del quotidiano, nell'orrore gelido di quel pomeriggio in cui er abuio alle 4 e quella lampada accesa in sala rifletteva una luce squallida nel vetro del cortile, oq uando l'uovo nel piatto diviene al nostro senso indefinibile, qualcosa di freddo e scomposto in più parti,e non l'insieme di colori e calore che c elo fanno gradire servito nel piatto.
La nostra fidanzata,aldilà del suo contenuto ultraterreno,è un agglomerato di nervi carne sangue,e tu con questo occhio gelido, puoi vedere i mazzi di capillari attraverso la sua carne grezza,la sua pelle osservata al centimetro,e non più nell'insieme.La follia dello sguardo delle perosne che divent agrottesco e manifesta fuori, un'idea nascosta incomprensibile e terrorizzante, e quel volto così penetrante è ridicolo e orribile al contempo, è il volto del colore ch el'umanità imprime agli oggetti al mondo attraverso la scelt adi colori innaturali, la modificazione degli ambienti, del mondo come supporto dell'ordine ch eè tale solo nella mente volubile dei folli che lo abitano,a scapito dell'elementalità della natura.Ma non è solo questo: è anche il tracciato sconnesso delle dimensioni e delle coscienze che idventano il ponte tra un "sono" e un "sarei", è il non essere retorico in ciò che rappresenta la magia: crampi non formula un rito con le sue dita, ma in maniera assurda pronuncia solo dei suoni, e muove queste in maniera ipnotica, e anche qui si vorrebbe vedere se questa formula ha in sè i canoni che troppo a lungo abbiamo conosciuto e che ci impongono una apertura e una chiusura. NOn è detto che quello a cui siamo abituati è la cosa giusta. Mi chiedo allora perchè si va a vedere questo film cercando di ammazzarlo trovandogli limiti e confini così da inscatolarlo, farlo nostro per sempre! In passato Lynch era affezionato a etichettare, in un modo o nell'altro, un suo film, rendendolo assimilabile o classificabile.
Oggi, con la sua grande maturazione, Lynch vi offre la possibilità di amare il suo film, una persona viva,un luogo vivo,che si modifica,cambia e si riscrive a seconda della sensibilità di chi la guarda e in relazione al periodo in cui viene visto.
Quando cerchiamo la persona da amare non cerchiamo forse qualcuno che ci rassicuri con la sua disponibilità ma che al contempo, quando cerchiamo di aprirne le porte ogni giorno ci mostri sempre qualcosa di nuovo misterioso affascinante inconoscibile e..inquietante?

Anonimo ha detto...

oi Desmov
il difforme dice che ti scrive domani con calma che il tuo commento merita una risposta ponderata (anche se non ho capito perchè lo abbia scritto sul mio blog) :)

Mirko Benotto ha detto...

Ciao mitico!! Grande il blog! ^__^
Ci si ritrova da qualche parte prima o poi?

Saludos

Mirko

Ps. il film non l'ho ancora visto ma prima o poi con calma me lo gusto...

Maurizio Ercole ha detto...

Lync è riuscito, a pio parere, a sfruttare uno strumento low-fi come il mini-dv con lo stesso approccio creativo che Man Ray adottava nella fotografia. In sostanza i limiti delle telecamere da poche ecntinaia di euro, vengono sfruttati come elementi stessi di creatività... per farti un paragone, solitamente un illustratore tradizionale usa le migliori marche di colore per ottenere la miglior resa possibile, Lync è come Breccia che usava per le sue tavole qualsiasi cosa che gli capitava sotto mano. Vedendo ISLAND EMPIRE ho avuto la sensazione che in realtà a Lynch non interessase tanto il mezzo cinema e tantomeno seguire una narrazione formale. L'immagine sgranata, le luci da 4 soldi, il montaggio cut-up alla Burroughs, un estetica quasi da reality è solo funzionale per restituire una suggestione o semplicemente giocare con il mezzo. Lynch, come forse sai, pratica la meditazione transcendentale, quindi non è da escludere che ISLAN EMPIRE sia una semplice valvola di fogo o un personale repositorio di incubi, o peggio ancora un vaso di pandora che ci ha versato addosso.

desmov ha detto...

@oi Desmov
il difforme dice che ti scrive domani con calma che il tuo commento merita una risposta ponderata (anche se non ho capito perchè lo abbia scritto sul mio blog) :)

minkya eri tu!

DIFFORME ha detto...

LO SAPEVO, puntuale, ecco l'intelighenzia al contrattacco pronta a difendere il suo campione (che era e rimane anche il mio sia chiaro :)!
ormai la visione è lontana e il furor è scemato ma provo a riannodare i fili:
intanto è vero, l'arte non è per tutti, è una cazzata retorica, un'utopia dei '60/'70, l'arte come la cultura è per pochi, non "eletti" intendiamoci, forse son più furbi quelli che si pestano per una partitella di calcio o si godono una tirata (di coca e di cavalli) in autostrada, quindi il fatto che la massa non abbia compreso il film è certamente un punto a suo favore, ma resta IL FATTO: di cosa stai parlando desmov? davvero il film ha suscitato, ispirato, trasmesso cotante riflessioni sullo spazio-tempo
realtà-finzione
oggettivo-soggettivo?,
davvero ti sei ritrovato irretito in un anello di moebius senza uscita, oppure stai solo facendo il solito giochetto della "critica" di "riempire" di parole un'opera in realtà è vuota ma comunque da difendere ? (nell'arte contemporanea è un giochetto molto frequente) è vero che un'opera per essere compresa necessità che il destinatario abbia gli strumenti per capirla, ma comunque deve avere una sua forza, una sua autosufficienza, e secondo me INLAND non ce l'ha questa forza, vuole dire, fare, baciare senza lingua, braccia e labbra (poesia!) insomma a me non è arrivato (quasi) nulla se non un tedio mostruoso seguito da una furia cieca...
riguardo alla tecnica caro maurizio (ciao!) ripeto, l'uso del digitale "povero" che ha fatto lynch mi è parso scontato e, peggio, a tratti bassamente citazionista, mi sarei aspettato ben altro dal GENIO.. riguardo al fatto che citi un altro genio, il grandissimo burrounghs e il suo cut-up, ti ricordo che quella è una trovata di oltre 40 anni fa...
infine, hai ragione, lynch pratica la "meditazione trascendentale" e allora si capisce tutto: non è un tumore al cervello che l'ha fregato ma qualche minchiata mistica, tipo una di quelle che ha quasi fatto fuori il grande moebius, il fumettista....

Maurizio Ercole ha detto...

difforme, grazie per aver postato sul mio blog... ritornando a ISLAND EMPIRE, pur difendendolo dalle tue critiche, non grido al capolavoro. Durante la proiezione ad un certo punto ho smesso di cercare razionalità e comprensione, mi sono lasciato trasportare dai suoni a dalle immagini... è stata come una caduta all'inferno, un incubo... un brutto viaggio, unito poi al fatto che ero a pochi metri da l cinema, il tutto mi ha stordito e ubriaco. Per quanto riguarda la meditazione di Lynch, così come avrà condizionato la sua vita sicuramente avrà giocato un ruolo determinate anche nel film, pensare invece che la meditazione lo possa aver rincoglionito, mi sembra eccessivo, semmai il contrario. Se poi è diventato un seguace di qualche setta, allora sì, sono d'accordo con te... Per Moebius invece, non so che dirti, non lo seguo più da molti anni... ma da quello che so, è sempre stato attratto dalla filosofia orientale e dallo yoga... basti pensare alla simbologia attribuita all'anello di moebius e al fatto che Jean Giraud abbia scelto proprio questa parola come nome d'arte.
Passando ad altro, complimenti per le tue tavole, mi piace molto come usi la luce nei tuoi disegni.

desmov ha detto...

La tua domanda è lecita xchè nn mi conosci,quindi ti rispondo dicendo ke io nn difendo mai niente ke nn approvo, "mai", e demolisco senza pietà l'opera di kikkessia per personale onestà intellettuale, o x farme 2risate. Non ho molti amici per questo motivo.
L'insieme d contenuti ke ho elencato nel mio p.d vista d sopra rispekkia quanto avevo da dire e giustifica appieno ogni scelta del regista, in maniera logica, quindi ritengo di nn dover aggiungere altro se non una nota a favore della sua liberazione dall'estetica pura della ripresa a favore della crudezza emotiva di colori e luci.
"è vero che un'opera per essere compresa necessità che il destinatario abbia gli strumenti per capirla," su questo sono daccordo, ma certe opere sono come la poesia ermetica, parlano di mondi, sintomi, dettagli, che se nn si conoscono non possono aprire le porte di cui sono le chiavi a chi vuole usarle per vedere quello che ha visto ki le ha scritte, anche per questo nel blog di alby ti ho risposto con un esempio scrivendo una mia poesia che "colpisce" aldilà del suo senso, poikè contiene tali chiavi,tali catalizzatori di sensazioni più umanistiche e proprie degli stati d'animo che legate all'esperienza di un viaggio in un posto che pochi hanno visto.
Ammesso e non concesso ke il lavoro di Lynch sia solo un elaborato riassunto del suo viaggio sensoriale nella psiche e nel prodotto presente e finale della coscienza umana in realzione a determinate esperienze, nessuno che io conosco è mai riuscito a trasformare una pellicola in una esperienza emotiva di questo tipo, viva e permanente, probabilmente senza tempo. Il fatto che si cerchi di trovarne capo e coda è il limite di chi va a vedere questo genere di film.

XMaurizio:

"INLAND", non ISLAND, perfavore...:D

Maurizio Ercole ha detto...

desmov... ho fatto una ricerca su google e ho scoperto che siamo veramente in tanti a chiamarlo "ISLAND" EMPIRE... Lynch ci ha talmente stordito con questo film che non siamo più in grado di leggere :D propongo a tutti una petizione per chiedere a Lynch di cambiare il titolo da INLAND EMPIRE a ISLAND EMPIRE... voi che ne pensate?